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Cammini…AMO…

di Daniela Montalbano (ASD Cammina con noi- Pescara)

I podisti hanno nuovi fratelli.

La grande famiglia del podismo apre le porte alla folta schiera dei walkers In italiano camminatori. Come nella corsa, sotto il cappello di camminatori finiscono tanti modi di praticare questa attività ludico – sportiva vecchia……come il mondo:

Fit walking power walking …camminata consapevole…nordic walking e…tanto altro come scoprirete seguendo questa rubrica dedicata ai podisti lenti. Gli slow runners, i camminanti.

pazzi

Nessuna competizione tra podisti e camminatori, ma un unico sentiero e un'unica ambizione vivere felici e in buona salute per tanto…tanto…tanto tempo. il circuito Corrilabruzzo preso atto dell’ampiezza del fenomeno “cammino”, Nel mondo sono circa 12 milioni le persone che praticano il nordic walking e oltre 500mila sono in Italia. Da questa constatazione nasce camminalabruzzo , un circuito dedicato al cammino .Tantissime le nobili motivazioni che muovono il camminalabruzzo. Promuovere il territorio attraverso la leva dello sport Coinvolgere anche le famiglie dei podisti nelle gare e manifestazioni del circuito corrilabruzzo.

ZIBALDONE Pensieri in Libertà

di Gianni Roveda

Presentiamoci…

Quando Marcello Casasanta mi ha chiesto di occuparmi di presidiare con una rubrica una pagina del sito di Corrilabruzzo mi sono immediatamente reso disponibile, e questo per due motivi: il primo che a Marcello non potevo dire di no perché è un amico. Il secondo, che a Marcello non potevo dire di no perché lo stimo.

L’unica cosa che mi sono sentito di chiedergli è di non essere legato ad un argomento specifico ma, pur mantenendomi per quanto possibile nell’ambito dello sport e del benessere, di poter trattare argomenti diversi dalla cronaca sportiva all’attualità, con un taglio che vada dal divertente al provocatorio, e con opinioni e spunti di riflessioni su argomenti e notizie del mondo del podismo, dell’atletica e, più in generale, dello sport. Uno “Zibaldone”, insomma.

Verrebbe da chiedersi chi diavolo sia io per occupare impunemente lo spazio e per potere semplicemente scrivere ciò che penso, e la risposta più ovvia che mi viene in mente è “un amico di Marcello”. Spero solo che non se ne penta.

Scherzi a parte, mi chiamo Gianni Roveda, lombardo di origine, abruzzese di adozione da un ventennio. Classe 1973, sposato, due figli, faccio il direttore commerciale per una azienda tedesca di arredamento, ex rugbista, podista e triatleta praticante, ciclista improvvisato, mi piacciono l’arte contemporanea, il design, i social media ed ovviamente lo sport. Sono tesserato con la Runners Tordino di Castellalto (TE) della quale mia moglie Marilena è presidente.

E mi piace scrivere e dire quello che penso. Credo infatti che la dialettica e la critica siano alla base di una società attiva e sana. Non amo le ipocrisie, per cui termini come “dialettica moderata” e “critica costruttiva” sono aboliti.

La dialettica presuppone uno scontro ed un confronto che, per quanto si voglia moderare, non è mai accondiscendente verso una delle parti pur rimanendo nei limiti della buona educazione, ed è spesso ruvida. Però porta sempre a alla maturazione di un pensiero nuovo e spesso migliore. Se fosse “moderata” non sarebbe quindi completa.

Quanto alla critica, essa è sempre costruttiva, perché, anche qui presuppone una analisi consapevole e la ricerca di opinioni. Essa è infatti “L'attività del pensiero impegnata nell'interpretazione e nella valutazione di un fatto o documento”.

La critica non costruttiva non presuppone l’attività del pensiero, non cerca di interpretare o valutare e quindi non è nemmeno critica: si chiama “rottura di coglioni”. Ops. Si possono dire le parolacce? Boh, Ogni tanto io ce le infilo, se danno fastidio… beh, immaginatevi un “bip!” :-)

Non sono “politically correct”, ahimé, e dopo 44 anni non ho ancora scoperto se è un bene o un male, ma, a giudicare dalle persone che mi circondano e mi sopportano credo che la bilancia penda dalla parte del bene.

Ci vedremo quindi nelle prossime settimane con una certa costanza (spero) fino a che Marcello o Dario vorranno o finché i lettori non ne avranno abbastanza.

Se avete piacere che parli di un argomento specifico o se volete sottopormi le vostre storie scrivetemi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o whatsappatemi al 3292755968. Magari non rispondo, ma leggo tutto, e se mi piace ne parlo.

Ciao!

6 ORE DI MONTESILVANO, Sabato 21 Gennaio 2017

Di Maurizio Tucci (U.S. Acli Marathon Chieti)

Rieccoci…dopo tanta neve, mancanza di corrente elettrica, di riscaldamento, dopo tanti giorni di isolamento, disagi, tragedie e difficoltà estreme giunge provvidenziale la prima vera competizione del nuovo anno presso il rinovato stadio comunale di Montesilvano. E pazienza se parliamo di una 6 ore, a cui fanno compagnia la ½ Marathon e la Maratona percorrendo innumerevoli volte un circuito di circa 1300 metri sia all’interno che all’esterno della pista di atletica. Si corre finalmente, ognuno verso il suo obiettivo chilometrico ma sempre a stretto contatto di gomito dato che le curve di uscita ed entrata all’interno dello stadio sono veramente strette…il freddo intenso ci toglie il respiro giro dopo giro, per fortuna che la completa assenza del traffico e l’immancabile ristoro ad ogni passaggio sotto la Finish Line ci ricompensano dei tanti sacrifici che stiamo sostenendo. Uno, due, quindici, ventisette, chissà quanti giri avremo percorso in realtà….la stanchezza inizia a farsi sentire, la leggi sul volto di chi ti precede…di chi ti segue…degli spettatori, i riflettori si accendono, la nebbiolina inizia a scendere mentre Domenico Barbierato e Marco Bonfiglio concludono già le loro fatiche della mezza e della maratona rispettivamente in 01:19:34 ed in 02:49:53… Un silenzio irreale a tratti invade la scena, siamo tutti ancora scossi dalla calamità che ha colpito la vicina Rigopiano….sperando in un ennesimo miracolo….poi ci si sveglia dal torpore con una pausa decisamente più lunga al banco del ristoro per reintegrare energie preziose, camminiamo magari anche un giro intero pur di non mollare, quindi il provvidenziale cambio di abbigliamento tecnico… un altro sorso di acqua e si continua ancora, il bello della 6 ore si evidenzia nella compagnia del gruppo che non ti lascia mai da solo, si sorpassa e si viene sorpassati di continuo facendo ancora più confusione nei reali giri percorsi….E’ ormai buio, solo l’illuminazione pubblica a far da cornice ai veri eroi di questa giornata….Stefano Velatta ed Elide Del Sindaco aggrediscono poi gli ultimi secondi consentiti dal cronometro della 6 ORE chiudendola rispettivamente in 82038 e 67917 metri….seguiti da tanti altri appassionati che si sono egualmente massacrati di fatiche…

 

IL CAMMINO IN INVERNO SI CHIAMA.. CIASPOLATA

di Daniela Montalbano (ASD Cammina con noi)

Ciaspolata: il meraviglioso camminare in inverno!

Con ai piedi le racchette da neve(ciaspole) si volteggia sulla neve immersi nel silenzio. ovattato del bianco candore. i cammini ci portano in contatto con la natura,ma con la ciaspolata la natura ci avvolge completamente .
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Il winther nordic walking ci trasporta in una atmosfera fiabesca: la luce penetra i fiocchi di neve e gli alberi imbiancati diventano personaggi di una storia .le moderne racchette sono dotate di ramponcini. Questo ci permette di camminare in luoghi lontani dalle mete invernali straconosciute e di battere nuove piste. Ciaspolare, ossia camminare sulla neve, non è un’attività sportiva, ma ha benefici potentissimi sulla nostra salute fisica e spirituale anche se i benefici per il corpo e per la mente sono evidenti. Camminare sul manto nevoso dove le sole tracce che vediamo sono animali è il più potente degli antistress. La fatica è notevole, parliamo di un incremento del 40/50% in più rispetto alla camminata naturale.

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