Testimonial Solidarietà 2017
di Eugenio Di Caro ( presidente PERCORSI)
Oggi presentiamo il testimonial SOLIDARIETA’ 2017, la associazione PERCORSI.
ASSOCIAZIONE REGIONALE DEI FAMIGLIARI PER LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE
Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”
Eunice Kennedy, Chicago 1968
E’ questo che lo spirito che deve pervadere ogni atleta in tutte le discipline sportive, è questo lo spirito che deve animare tutti i membri della nostra associazione “ PERCORSI”, sia che gareggino sia che collaborino all’organizzazione delle attività sportive.
Per attività sportiva possiamo intendere qualunque forma di pratica motoria, dallo sport agonistico alla psicomotricità, dai gruppi socio-educativi alla riabilitazione riconoscendo ad ognuno di questi elementi la legittimità delle proprie caratteristiche e riconoscendo altresì l’importanza di una sempre maggiore integrazione dei disabili nelle realtà sportive per tutti , in quanto fonte di ricchezza per tutti noi che nel confronto con la diversabilità possiamo trovare occasione di crescita e di concreta condivisione, nonché di allargamento dei personali punti di vista e dei mondi possibili.
Camminalabruzzo…il circuito che premia la voglia di benessere
Di Daniela Montalbano(ASD camina con noi –Pescara)
Datemi un logo e solleverò il mondo! Magari il mondo è un po’ esagerato,ma sicuramente questo circuito dedicato alla camminata nordica e naturale è destinato a cambiare l’approccio culturale con l’attività sportiva. La prima edizione di camminalabruzzo nasce all’interno del prestigioso circuito podistico corrilabruzzo e dalla tenace volontà dei suoi fondatori. Lo sport è portatore sano di valori enormi e i suoi benefici sia fisici che psicofisici sono enormi.
Ma con questo circuito dedicato al mondo dei cammini si apre la strada per una nuova qualità di vita per tutti. La scelta delle tappe è stata sofferta il nostro Abruzzo è ricco di luoghi meravigliosi e magici, ma speriamo di aver scelto al meglio. Meglio per far accostare tutti alla voglia di camminare e di portare questa attività vecchia come l’uomo alla portata di tutti. C’è il senso della competizione e per la prima volta in Abruzzo il Nordic walking ha una sua gara. C’è la voglia di scoprire ,passo dopo passo,la regione più verde d’europa :l’Abruzzo. C’è soprattutto la voglia di presentare il camminare come farmaco green per portare nel nostro quotidiano una ventata di benessere. Mi sento di riportare l’incipit dell’articolo a firma del presidente dell’ANIAD Abruzzo ,importante testimonial salute per l’edizione 2017 del corrilabruzzo e camminalabruzzo…Aniad Abruzzo nasce per spiegare con i fatti e non con le parole , quanto la pratica sportiva sia importante ai fini del benessere fisico e psicologico. Come l’ANIAD anche Camminalabruzzo nasce per dimostrare con i fatti che la salute e il benessere sono i traguardi che lo sport vuole tagliare e che il premio più ambito è una ottima qualità di vita Corrilabruzzo e camminalabruzzo insieme per far vincere lo sport e la salute .
7 cammini e due categorie: nordic walking e walker
7 perle d’Abruzzo per camminare insieme
7 occasioni per promuovere l’attività fisica
Calendario
7 Maggio Caramanico
25 Giugno Teramo
02 Luglio Rapino
14 Agosto Lettomanoppello
27 Agosto Ortona
17 Settembre Castellalto
1 Ottobre Vasto
GIOSPORT AL FIANCO DI “CORRILABRUZZO” ANCHE PER IL 2017
di Gianni Roveda (Runners Tordino)
Si, questo articolo è esattamente quello che sembra: voglio fare pubblicità e far conoscere il nostro MAIN SPONSOR per la stagione 2017. Il Corrilabruzzo si basa esclusivamente sul contributo volontario delle società iscritte e sul supporto degli sponsor, per cui sembra quantomeno doveroso ringraziare pubblicamente chi da al movimento un aiuto appassionato e consistente.
Io stesso non conoscevo Giosport e, alla luce anche della mia formazione “economica”, ho voluto approfondire una storia di successo che appartiene al nostro territorio e, più in generale, alla galassia delle piccole e medie imprese che caratterizzano e sostengono il tessuto economico italiano.
L’azienda ruota intorno alla storia di successo dei fratelli Giovanni e Dario Di Girolamo che hanno voluto investire nel mondo dell’abbigliamento sportivo trasformando una passione in una professione, coadiuvati dal responsabile commerciale Rodolfo Palmadessa e da un team di grafici e produttori che danno un servizio completo in termini di personalizzazione e produzione dei capi sportivi con focus su atletica e Triathlon.
HO CORSO UN’ALTRA MARATONA. MA PERCHE’?
ZIBALDONE - di Gianni Roveda (Runners Tordino)
Spesso leggo di imprese eroiche e racconti epici riguardanti atleti che corrono e terminano una maratona. Leggendo i resoconti sembra che poche imprese siano così epiche e sfidanti: quasi come le sette fatiche di Ercole, la campagna di Russia o una domenica pomeriggio all’IKEA con la fidanzata.
Ho provato a pensarci a partire dalla mia esperienza.
La prima domenica di Aprile decido di correre la maratona di Milano. Non perché mi piaccia particolarmente la location (sebbene io sia di origini milanesi) né per qualche motivazione particolare: solo perché la settimana successiva ero già a Milano per partecipare al Salone del Mobile ed era il periodo giusto per fare una maratona.
Organizzazione impeccabile, tante iniziative collaterali, percorso facile, giornata fresca e temperatura perfetta hanno fatto si che l’evento fosse un autentico successo. Concludo la maratona in tre ore e cinquanta minuti, soddisfatto, stanco, e con un dignitoso “negative split” dettato non da qualche strategia di gara ma dal fatto che al trentesimo km desideravo far finire la sofferenza il prima possibile.
E niente, alla fine per circa 40 km passo il tempo a chiedermi per quale remoto motivo decido di sottoporre il mio corpo ad uno stress prolungato costringendolo a quasi 4 ore di corsa, oltretutto pagando per farlo. Credo che le motivazioni “nobili” alla fine siano solo una scusa. Ho provato a pensarci senza troppe illusioni
“Lo faccio per stare bene”. La verità è che correre per 4 ore di fila e per 40 km non fa bene. Fa male. Alla fine fa male tutto, sei stanco da morire, hai le visioni della madonna di Czestochowa, bestemmi in lingue morte per gli ultimi chilometri e giuri che non lo rifarai. Per “stare bene” basterebbe quello che i medici scrivono sulle confezioni degli integratori: una “regolare attività fisica”.
“E’ una sfida con me stesso”. Va bene, la prima volta. Ma poi? Alla quarta, quinta, decima maratona credo che più che sfidare te stesso voglia vedere se riesci a non collassare prima.
“Mi piace”. No dai, non scherziamo. O siamo una massa di sadomasochisti o NON può piacere sottoporsi ad una preparazione plurisettimanale da 300 km al mese per prepararsi a soffrire per 42 km. Piace trombare. Piace un panorama. Piace mangiare e bere. Piace il relax, la meditazione, dormire, la grigliata… la Maratona NON può “piacere”.
“Le endorfine”. Bene. Quando ero giovane le “endorfine” le prendevo dalla cannabis, poi, crescendo, dalla maratona che così è più etico e socialmente accettabile. Ci può stare. Però alla fine basterebbe un’ora intensa di attività o farsi le canne di nascosto!
E allora?